"Afferrai l’opuscolo con l’intenzione di stracciarlo ma, all’ultimo momento, mi trattenni. Facendomi forza, quasi tremando, lo aprii alla lettera H e lessi.
Le mie parti preferite del libro** ILARIA.
"Entrò nella mia vita nel febbraio del 1932 per non uscirne più. Da allora è passato più di un quarto di secolo, più di novemila giorni tediosi e senza scopo, che l'assenza della speranza ha reso tutti ugualmente vuoti - giorni e anni,molti dei quali morti come foglie secche su un albero inaridito.
Ricordo il giorno e l'ora in cui il mio sguardo si posò per la prima volta sul ragazzo che doveva essere la fonte della mia più grande felicità e della mia più totale disperazione."
"Ho esitato un po' prima di scrivere che "avrei dato volentieri la vita per un amico", ma anche ora, a trent'anni di distanza, sono convinto che non si trattasse di un esagerazione e che non solo sarei stato pronto a morire per un amico, ma l'avrei fatto quasi con gioia."
"Tre giorni dopo, il 15 marzo -una data che non dimenticherò più- stavo tornando a casa da scuola. Era una sera primaverile, dolce e fresca. I mandorli erano in fiore, i crochi avevano già fatto la loro comparsa nel cielo -un cielo nordico in cui indugiava un tocco italiano- si mescolavano il blu pastello e il verde mare. Davanti a me vidi Hohenfels; pareva esitare come se fosse in attesa di qualcuno. Rallentai -avevo paura di oltrepassarlo- ma dovetti comunque proseguire perché sarebbe stato ridicolo non farlo e lui avrebbe potuto fraintendere la mia indecisione. L'avevo quasi raggiunto, quando si voltò e mi sorrise. Poi con un gesto stranamente goffo e impreciso, mi strinse la mano tremante. "Ciao, Hans," mi disse e io all'improvviso con un misto di gioia, sollievo e stupore che era timido con me e, come me, bisognoso di amicizia. Non ricordo più ciò che mi disse quel giorno, né quello che dissi io. Tutto quello che so è che, per un'ora, camminammo avanti e indietro come due giovani innamorati, ancora nervosi ancora intimiditi."
MARTINA.
"Tutto ciò, che sapevo, allora, era che sarebbe diventato mio amico. Non c'era niente in lui che non mi piacesse. Il suo nome glorioso che lo distingueva ai miei occhi da tutti gli altri, poi il portamente fiero, i suoi modi, la sua eleganza, la sua bellezza (...) mi facevano pensare a buon diritto che avesse finalemnte trovato qualcuno che corrispondeva all'ideale d'amico da me vagheggiato."
ALESSIA.
Letture sotto l'ombrellone, L'amico ritrovato.
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