lunedì 24 ottobre 2011

Anne Frank

Letture sotto l'ombrellone.

Questa è la parte che è piaciuta di più al nostro gruppo:

"Una voce singhiozza entro me: "Vedi a che ti sei ridotta:cattive opinioni,visi beffardi e costernati,gente  che ti trova antipatica,e tutto perchè non hai dato ascolto ai consigli della tua buona metà".
Ahimè,vorrei ben ascoltarla,ma non va;se stò tranquilla e seria,tutti pensano che è una buona commedia,e allora bisogna pur che mi salvi con uno scherzetto;per tacere della mia famiglia che subito pensa che io sia ammalata,mi fa ingoiare pillole per il mal di testa e tavolette per i nervi,mi tasta il collo e la fronte per sentire se ho la febbre,si informa delle mie evacuazioni e critica il mio cattivo umore.
Non lo sopporto;quando si occupano di me in questo modo,divento prima impertinente,poi triste e infine rovescio un'altra volta il mio cuore,volgendo in fuori il lato cattivo,in dentro il lato buono,e cerco un mezzo per diventare come vorrei essere e come potrei essere se...
Non ci fossero altri uomini al mondo."
                                                                                             La tua Anne M.Frank

Il bambino con il pigiama a righe

Il bambino con il pigiama a righe.
Il libro è ambientato durante la 2° Guerra Mondiale nei campi di concentramento nei pressi di Auschwitz e l'autore irlandese John Boyne, racconta un fatto accaduto realmente e di cui è rimasto molto colpito.
Bruno, figlio di un generale tedesco, è costretto, per il lavoro del padre a trasferirsi vicino ad un campo di concentramento.
I suoi genitori non vogliono che veda quello che succede, infatti lo costringono a stare in casa e addirittura gli procurano un maestro privato.
Un giorno di bel tempo, Bruno è in giardino a fare l'altalena e vede il padre e altri generali uscire da una porta che pensava non portasse da nessuna parte.Allora si incuriosisce e, appena il padre si allontana, entra e va in esplorazione.
Attraversa boschi e prati, finchè arriva ad un recinto di filo spinato.
Da lontano vede un bambino, un bambino con un pigiama a righe bianche e azzurro-grigio che lavorava; lo chiama.
Il bambino gli racconta cosa stava facendo ma, appena suona la ''campana'', si unisce ad un gruppo che si allontana. Bruno torna a casa.
Il giorno dopo torna là con del cibo e dei giochi e il bambino, Shmuel, apprezza molto; al suono della ''campana'', però, torna con il gruppo.
Per un po' di tempo si va avanti così fino a che Bruno decide di oltrepassare la recinzione, indossa un pigiama uguale a quello indossato da resto del gruppo. Quando suona la ''campana''...


Informazioni per l'acquisto.
Prezzo libro: 10€
Casa Editrice: Fabbri Editori.
Pagine libro: 203 p.
Traduttore: Rossi P.

Informazioni sull' Autore
John Boyne è uno scrittore irlandese nato il 30 aprile 1971 a Dublino.
Dopo aver studiato al Trinity College di Dublino, ha frequentato un corso di Scritture creative all' Università dell' East Anglia, dove ha guadagnato il premio Curtis Brown; ma già ai tempi del College era riuscito a far pubblicare i suoi lavori.
Boyne ha scritto sette romanzi ed un certo numero di racconti che sono stati pubblicati in varie antologie o trasmesse alla radio o in televisione.
Il suo romanzo ''Il bambino con il pigiama a righe'' è stato al primo posto nella New York Times Best Seller List ed ha venduto più di cinque milioni di copie in tutto il mondo; nel 2008 da esso è stato tratto l' omonimo film.

Romanzi:
2000: The Thief of Time.
2001: The Congress of Rough Riders.
2004: Crippen.
2006: Il bambino con il pigiama a righe.
2006: Next of Kin.
2008: Mutiny On the Bounty.
2009: The House of Special Purpose.
2010: Il bambino con il cuore di legno.








Ed ecco la parte che è piaciuta di più al nostro gruppo..


<< Devo proprio andare, adesso>> disse Bruno. << Mi riaccompagni alla rete? >>.
Shmuel aprì la bocca per rispondere e stava per dire di sì quando all' improvviso si sentì un fischio acuto.
Dieci soldati- Bruno non ne aveva mai visti tanti insieme- circondarono quell'area del campo. [...]
<< Cosa succede? >> bisbigliò Bruno. << Cosa fanno? >>.
<<Capita, a volte >> rispose Shmuel. << Mettono in fila le persone e le fanno marciare >>.
<<Marciare? >> disse Bruno. sbigottito. << Non posso mettermi a marciare, adesso. Devo tornare a casa in tempo per la cena >>.
<< Sst >> disse Shmuel [...]
<< Durerà molto la marcia? >> Mormorò Bruno, che cominciava ad avere fame.
<< Non lo so >> disse Shmuel. << Non ho mai più visto le persone che sono andate a marciare. Ma non credo che duri molto >>. [...]


Inizia a piovere e a poco a poco si ritrovarono dentro un locale chiuso, buio e soffocante.
Shmuel si rannicchiò vicino a Bruno e lo guardò, spaventato.
<< Mi spiace che non abbiamo ritrovato il tuo papà >> disse Bruno.
<< Non importa >> disse Shmuel.
<< E mi dispiace che non siamo riusciti a giocare, ma quando verrai a Berlino giocheremo>>; [...] e fece qualcosa di insolito per il suo carattere: prese la minuscola mano di Shmuel e la strinse con forza.
<< Tu sei il mio migliore amico, Shmuel >> disse. << Il mio amico per la pelle.>>
[...]
Poi la stanza cadde nell' oscurità e, nonostante la confusione che seguì, Bruno si accorse di stringere ancora la mano di Shmuel. Niente al mondo l'avrebbe persuaso a lasciarla.
Da quel momento di Bruno non si seppe più nulla. [...]




Ecco la parte del libro, con qualche taglio tra una frase e l'altra, che piace di più al nostro gruppo, perchè valorizza l'amicizia anche nei momenti più drammatici.

L'amico ritrovato.

Non ricordo esattamente quando decisi che Konradin avrebbe dovuto diventare mio amico, ma non ebbi dubbi sul fatto che, prima o poi, lo sarebbe diventato. Fino al giorno del suo arrivo io non avevo avuto amici. Nella mia classe non c'era nessuno che avrebbe potuto rispondere all'idea romantica che avevo dell amicizia, nessuno che ammirassi davvero o che fosse in grado di comprendere il mio bisogno di fiducia, di lealtà e di abnegazione, nessuno per cui avrei dato volentieri la vita."


"Afferrai l’opuscolo con l’intenzione di stracciarlo ma, all’ultimo momento, mi trattenni. Facendomi forza, quasi tremando, lo aprii alla lettera H e lessi.“Von Hohenfels, Konradin, implicato nel complotto per uccidere Hitler. Giustiziato.” "


Le mie parti preferite del libro**   ILARIA.





"Entrò nella mia vita nel febbraio del 1932 per non uscirne più. Da allora è passato più di un quarto di secolo, più di novemila giorni tediosi e senza scopo, che l'assenza della speranza ha reso tutti ugualmente vuoti - giorni e anni,molti dei quali morti come foglie secche su un albero inaridito.
Ricordo il giorno e l'ora in cui il mio sguardo si posò per la prima volta sul ragazzo che doveva essere la fonte della mia più grande felicità e della mia più totale disperazione."

"Ho esitato un po' prima di scrivere che "avrei dato volentieri la vita per un amico", ma anche ora, a trent'anni di distanza, sono convinto che non si trattasse di un esagerazione e che non solo sarei stato pronto a morire per un amico, ma l'avrei fatto quasi con gioia."


Le frasi che mi hanno particolarmente colpito!  LINDA




"Tre giorni dopo, il 15 marzo -una data che non dimenticherò più- stavo tornando a casa da scuola. Era una sera primaverile, dolce e fresca. I mandorli erano in fiore, i crochi avevano già fatto la loro comparsa nel cielo -un cielo nordico in cui indugiava un tocco italiano- si mescolavano il blu pastello e il verde mare. Davanti a me vidi Hohenfels; pareva esitare come se fosse in attesa di qualcuno. Rallentai -avevo paura di oltrepassarlo- ma dovetti comunque proseguire perché sarebbe stato ridicolo non farlo e lui avrebbe potuto fraintendere la mia indecisione. L'avevo quasi raggiunto, quando si voltò e mi sorrise. Poi con un gesto stranamente goffo e impreciso, mi strinse la mano tremante. "Ciao, Hans," mi disse e io all'improvviso con un misto di gioia, sollievo e stupore che era timido con me e, come me, bisognoso di amicizia. Non ricordo più ciò che mi disse quel giorno, né quello che dissi io. Tutto quello che so è che, per un'ora, camminammo avanti e indietro come due giovani innamorati, ancora nervosi ancora intimiditi."


MARTINA.



"Tutto ciò, che sapevo, allora, era che sarebbe diventato mio amico. Non c'era niente in lui che non mi piacesse. Il suo nome glorioso che lo distingueva ai miei occhi da tutti gli altri, poi il portamente fiero, i suoi modi, la sua eleganza, la sua bellezza (...) mi facevano pensare a buon diritto che avesse finalemnte trovato qualcuno che corrispondeva all'ideale d'amico da me vagheggiato."




ALESSIA.



Letture sotto l'ombrellone, L'amico ritrovato.




lunedì 17 ottobre 2011

GIOCHI MATEMATICI D'AUTUNNO 2011

Alleniamoci

1. "  Il Numero Magico
La nostra strega è specializzata in pozioni matematiche.
Ecco gli ingredienti del suo miscuglio:
3      133      38   42   2    56   9    120    6
"Divido il numero pari più grande per il numero dispari più piccolo ed ottengo il numero diabolico.
Poi moltiplico il numero pari più piccolo per il numero dispari più grande ed ottengo il numero satanico. Infine, moltiplico per 10 la differenza tra il numero satanico e il numero diabolico e ottengo il numero ....magico!"
Qual è il numero magico della strega?   "


2. " Vicini ma non consecutivi

Qual è il più grande numero di cinque cifre diverse che posso scrivere rispettando la regola per cui due cifre vicine non possono mai essere consecutive ( come , per esempio, 1 e 2 oppure 8 e 7 )?  "

Buon divertimento!!!!

da i Giochi matematici d'Autunno 2003 Centro Pristem -Università " Bocconi" :