lunedì 18 aprile 2011

Anita e Giuseppe Garibaldi








                                                                                                                                            alessio bertolini

Pitagora !

Pitagora di Samo (570-497 a.C.), dopo vari viaggi in Oriente e in Egitto, si trasferì a Crotone, nella Magna Grecia, dove operò per qualche tempo raccogliendo attorno a sé un notevole cenacolo di discepoli. A lui si deve la fondazione della prima vera e propria scuola filosofica, i cui adepti seguivano delle regole di ascetismo molto rigide. 
La teoria della reincarnazione era collegata ad una colpa originaria che ha condannato l'uomo a vivere dentro un corpo. Il compito dell’uomo è, quindi, quello di liberare il principio spirituale ed immortale da quello fisico e morale. Lo stile di vita, dunque, è subordinato al desiderio di liberazione del principio immortale che abita nell’uomo. Per ottenere ciò bisogna purificarsi completamente e, solo una volta raggiunto lo stato di purezza originaria, si è liberati dal ciclo delle rinascite. Questo desiderio di liberazione spiega anche la cura che i pitagorici ponevano nel disciplinare piaceri e desideri.





 
Da Linda

venerdì 15 aprile 2011

Il mondo di oggi:( ........ IL MONDO CHE VORREI :)

Rap petrarchistico!!!!!!!

siamo stonati però almeno facciamo divertire =)
                               
                                        by Alessio,Lorenzo I.,Linda;Luana

giovedì 14 aprile 2011

La nostra carta d'identità : )

Avevo pensato che era carino fare una carta d'identità sulla nostra classe.. la 2°C..
Spero vi piaccia : )




           
                                                                                                                         



   Federica : D

mercoledì 13 aprile 2011

"Mai prima...."

" Mai prima d'ora
vi sono state ragioni così valide
per affermare che la razza umana
ha imboccato una via che porta a un
abisso senza fondo.
E tutta questa disperazione
è perfettamente evitabile"
                    Bertrand Russell

Citazione

"Se avremo il coraggio
di deciderci per la pace,
noi avremo la pace"
                A.Einstein

Il mondo che vorrei.......

IL MONDO CHE VORREI ....

Il mondo che vorrei.......

Il mondo che vorrei.......

Il mondo che vorrei.......

Il mondo che vorrei.......

..............il mondo che vorrei.......

Il mondo che vorrei.......le ultime novità

Il mondo che vorrei.......

martedì 12 aprile 2011

Garibaldi Anita































































Da Martina e Linda

Anita e Giuseppe Garibaldi

                                                                                            Nicola.T

Il mondo che vorrei..

Il mondo ke vorrei(in Libia e a Fukushima)





ele amo

Giuseppe Garibaldi e moglie



Anna .

                                                                                                                                  

Anita e Giuseppe Garibaldi


tu devi essere mia
 ele amo

Anita e Garibaldi



Emanuela Pellistri .

Giuseppe e Anita Garibaldi

Ilaria , Federica , Veronica.

ANITA GARIBALDI

                      LA STORIA DI ANITA GARIBALDI

La futura moglie di Giuseppe Garibaldi, la donna che diventò quasi una leggenda nel Risorgimento italiano e incarnò l'ideale di donna-guerriero che combatteva per i diritti dei popoli e per l'eguaglianza dei cittadini, proveniva da una famiglia molto modesta, discendente da portoghesi delle Azzorre che nel Settecento erano emigrati in Brasile, prendendo sistemazione nella provincia di Santa Catarina.
La maggior parte dei dipinti ritraggono Anita con elementi idealizzati, "manierati" ed "europeizzati" al fine di inserire la moglie di Garibaldi in una cornice più borghese e tranquillizzante. 
Una descrizione certamente attendibile di Anita è quella lasciata dallo stesso Garibaldi nelle sue "Memorie": “Era una donna alta, col volto ovale, i grandi occhi neri e i seni prosperosi” scriverà il generale. Nulla di più sull'aspetto fisico, che tuttavia doveva aver colpito il giovane Garibaldi in modo straordinariamente intenso, dato che dopo averla vista per la prima volta col cannocchiale scrutando un villaggio della Laguna da bordo della sua nave, volle immediatamente sbarcare per mettersi alla ricerca di quella ragazza. La cercò inutilmente per un'ora o giù di lì, finché fu invitato da un abitante del villaggio nella sua casa a prendere una tazza di caffè. Aperta la porta, Garibaldi si trovò davanti quella ragazza alta, fiera e dai "grandi occhi neri" che stava cercando. E, secondo il suo stesso racconto, le disse spavaldamente in italiano (perché a quel tempo non conosceva bene il portoghese): «Tu devi essere mia».

                                                                                                                            Filippi Beatrice =).

lunedì 11 aprile 2011

Giuseppe Garibaldi & Anita







Da Linda !

ANITA GARIBALDI

Anita... la sua storia con Garibaldi...

La futura moglie di Giuseppe Garibaldi, la donna che diventò quasi una leggenda nel Risorgimento italiano e incarnò l'ideale di donna-guerriero che combatteva per i diritti dei popoli e per l'eguaglianza dei cittadini, proveniva da una famiglia molto modesta, discendente da portoghesi delle Azzorre che nel Settecento erano emigrati in Brasile, prendendo sistemazione nella provincia di Santa Catarina.
Una descrizione certamente attendibile di Anita è quella lasciata dallo stesso Garibaldi nelle sue "Memorie": “Era una donna alta, col volto ovale, i grandi occhi neri e i seni prosperosi” scriverà il generale. Nulla di più sull'aspetto fisico, che tuttavia doveva aver colpito il giovane Garibaldi in modo straordinariamente intenso, dato che dopo averla vista per la prima volta col cannocchiale scrutando un villaggio della Laguna da bordo della sua nave, volle immediatamente sbarcare per mettersi alla ricerca di quella ragazza. La cercò inutilmente per un'ora o giù di lì, finché fu invitato da un abitante del villaggio nella sua casa a prendere una tazza di caffè. Aperta la porta, Garibaldi si trovò davanti quella ragazza alta, fiera e dai "grandi occhi neri" che stava cercando. E, secondo il suo stesso racconto, le disse spavaldamente in italiano (perché a quel tempo non conosceva bene il portoghese): «Tu devi essere mia».
Erika :)

Guseppe Garibaldi e Anita Garibaldi


                                                                                                       
                                                                    Matteo . B                                    

Anita e Giuseppe..GARIBALDI


                                                                                                                              Lorenzo I.

garibaldi guglielmotti

iL MONDO CHE VORREi :)


                        

giovedì 7 aprile 2011

. . appunti

La radioattività è un' emissione di energia che si ha mediante un' emissione di particelle e radiazioni elettromagnetiche a seguito della disintegrazione (spontanea o indotta) di alcuni nuclidi. In altre parole è un insieme di processi attraverso cui i nuclei atomici instabili (nuclidi) emettono particelle subatomiche per raggiungere uno stato più stabile. La radioattività naturale o spontanea, caratteristica dei nuclei di alcune sostanze instabili (uranio, attinio, torio, radio...) è stata scoperta da Becquerel nel 1896 .
Il tempo di dimezzamento è in fisica, l'intervallo di tempo, mediamente occorrente per il dimezzamento del numero di nuclidi di un campione radioattivo, legato alla vita media.

Con il termine di scorie radioattive si intende indicare il combustibile esausto originatosi all’ interno dei reattori nucleari nel corso dell’esercizio. Esse rappresentano un sottoinsieme dei rifiuti radioattivi, a loro volta suddivisibili in base al livello di attività in tre categorie: basso, intermedio ed alto. Le scorie radioattive sono prodotte durante il funzionamento di un reattore e in misura minore durante la preparazione del combustibile nucleare o dai materiali utilizzati all' interno del reattore come moderatori, refrigeranti, ecc. Poichè le scorie radioattive decadono nel tempo, si osserva che i prodotti di fissione sono pericolosi per circa 300 anni, gli attinidi minori per circa 10.000, il plutonio per circa 250.000.


Ventuno dipendenti: Cinque morti per cancro, quattro operati per la stessa malattia. Sono i lavoratori della discarica di Maruzzella, tra San Tammaro e Casal di Principe , aperta nel 1996 e tuttora in funzione. Un elenco impressionante, quello messo a punto dal direttore operativo del sito, Antonio De Gennaro, uno di quelli finiti sotto i ferri per allontanare il male.






Pitagora...e il suo teorema

Pitagora
Pitagora (Samo,c. 575 a.C. – Metaponto,c. 495 a.C.)è stato un matematico,legislatore e filosofo greco antico secondo quanto tramandato dalla tradizione.
Il suo teorema
Il teorema di Pitagora è un teorema della geometria euclidea che stabilisce una relazione fondamentale tra i lati di un triangolo rettangolo.
Quello che modernamente conosciamo come teorema di Pitagora viene solitamente attribuito al filosofo e matematico Pitagora. In realtà il suo enunciato (ma non la sua dimostrazione) era già noto ai babilonesi, ed era conosciuto anche in Cina e forse in India. La dimostrazione del teorema è invece con ogni probabilità successiva a Pitagora.
In ogni triangolo rettangolo, l'area del quadrato costruito sull'ipotenusa è equivalente alla somma delle aree dei quadrati costruiti sui cateti.

Dato un triangolo rettangolo di lati a, b e c, ed indicando con c la sua ipotenusa e con a e b i suoi cateti, il teorema è espresso dall'equazione:
o, in alternativa, risolvendolo per c:
Da cui si ricavano i rispettivi cateti:

e
Se la terna a,b,c è costituita da numeri interi essa si chiama terna pitagorica.
Inversamente, ogni triangolo in cui i tre lati verificano questa proprietà è rettangolo: questo teorema, con la sua dimostrazione, appare negli Elementi immediatamente dopo il teorema di Pitagora stesso.
Curiosità
La figura storica di Pitagora, messa in discussione da diversi studiosi, si mescola alla leggenda narrata nelle numerose Vite di Pitagora, composte nel periodo del tardo neoplatonismo e del neopitagorismo dove il filosofo viene presentato come figlio del dio Apollo. Secondo la leggenda, il nome stesso di Pitagora risalirebbe etimologicamente ad una parola che trova il suo significato in "annunciatore del Pizio", e cioè di Apollo. Si riteneva infatti che egli, autore di miracoli e profeta, guaritore e mago, fosse figlio del dio stesso.

                                                                                                                     Lorenzo I.

martedì 5 aprile 2011

garibaldi e signora




                                                                                                                         eros.v

fumetto Garibaldi valenti! =D











                                                                                                                                VALENTI IIC